Certamente. Gli occhiali e le lenti a contatto sono detraibili dalla denuncia dei redditi come spese mediche. In particolare per gli occhiali, essendo considerate come protesi, le spese possono essere detratte dalla persona che li utilizza: la fattura andrà intestata a quella persona e il commercialista (o in caso di controlli, le forze dell’ordine) potrebbe richiedere anche il foglio di conformità per attestarne la corrispondenza.
È un trattamento atto a ridurre i riflessi sulla superficie della lente stessa: grazie a questo trattamento multistrato si ottengono lenti più trasparenti, esteticamente più gradevoli e che mantengono i contrasti naturali delle immagini che osserviamo attraverso di esse.
Il primo passo è sempre consultare il contattologo che vi ha applicato le lenti. Potrebbe essere un problema legato alla geometria, al materiale della lente, ad una errata manutenzione o a una variazione del film lacrimale. É importante comunque rivolgersi a professionisti per una valutazione dei parametri.
É un falso mito che portare gli occhiali peggiori la vista. Esistono invece sistemi correttivi e terapie studiati per rallentarne lo sviluppo della miopia. Nei casi di ipermetropia invece la parte latente diventa manifesta in modo completamente indipendente dalla correzione e legato allo sviluppo della presbiopia. La presbiopia è la difficoltà di variare la messa a fuoco e compare attorno ai 45 anni; anch’essa è indipendente dalla correzione visiva in uso ed è legata al naturale irrigidimento del cristallino. Si è notato che solo la sovraccorrezione della miopia può portare ad un’accelerazione della sua progressione.
Le lenti a contatto sono strutture piuttosto resistenti, tuttavia una esposizione a temperature elevate può deteriorarne i polimeri. Pertanto potrebbe non essere sicuro indossarle: conviene sostituirle.
Il trattamento antiriflesso é sempre consigliato sia per fattori estetici che pratici perché rende le lente più trasparente. Particolarmente suggerito in tutte quelle situazioni in cui vi sono difficoltà nella percezione dei contrasti (ad esempio in presenza di un principio di cataratta).
Se usate correttamente e non vi sono patologie preesistenti, no. É importante quindi richiedere al proprio oculista una dichiarazione scritta sul fatto che non vi siano controindicazioni all’uso. Per evitare rischi è comunque importante che vi atteniate alle indicazioni del contattologo sia per la scelta che per la manutenzione.
Ci sono diverse tecniche per il controllo della progressione miopica: le più efficienti sono l’uso di atropina a basso dosaggio (appannaggio dell’oftalmologo) e di lenti a contatto per ortocheratologia (gestito dal contattologo). È in fase di studio l’effetto combinato di entrambe le tecniche. Non si tratta di fermare l’avanzamento della miopia (legato a fattori sia soggettivi che ambientali, si parla di epigenetica) ma di cercare di contenerlo. L’effetto di queste tecniche è maggiore quanto prima viene attuato. Fonte: https://bhvi.org/
Esistono diverse soluzioni per diversi tipi di allergie. Per fortuna esistono diversi materiali con cui vengono costruiti gli occhiali: Per chi è allergico al nikel, ad esempio, abbiamo a disposizione montature in titanio, acetato di cellulosa e legno.
Capita di rado ma se fosse necessario siamo disposti a venire incontro alle esigenze dei nostri clienti. In genere cerchiamo di regolare gli occhiali per ottenere la migliore indossabilità possibile e valutiamo le lenti per garantire il massimo comfort.
Si. Oggigiorno esistono lenti che correggono anche gli astigmatismi. Le più economiche hanno un range di poteri e assi di astigmatismo limitato. È comunque possibile farne costruire su misura per ottenere una correzione precisa e maggiore comfort.
Di sera avvengono diversi fenomeni in funzione della ridotta luminosità: la pupilla aumenta di diametro riducendo la profondità di campo e richiedendo maggiore sforzo per mettere a fuoco; a causa della ridotta illuminazione i contrasti si abbassano; il sistema visivo con poca luce utilizza maggiormente delle cellule chiamate bastoncelli che, nella zona centrale della retina, sono più radi; alla sera il sistema visivo porta sulle spalle tutti gli sforzi che ha fatto durante la giornata.
Si. Ci appoggiamo ad un laboratorio specializzato non solo nelle colorazioni ma anche nella produzione di filtri polarizzati e che proteggano dai raggi UV e trattamenti che stabilizzano il colore nel tempo.
Dipende da diversi fattori, dalle abitudini e dall’entità del cambiamento rispetto ai precedenti occhiali. Maggiori sono i cambiamenti (anche la forma della lente è uno di questi) e maggiore sarà la necessità del sistema visivo di ritrovare un equilibrio con la nuova situazione. Non è detto che sia quindi necessario cambiare gli occhiali di fronte ad una prima sensazione di disorientamento; lo staff di Ottica Fin è comunque a vostra disposizione per valutare queste situazioni e trovare una soluzione se i disturbi dovessero persistere.
Dipende dal tipo di lente. Con le lenti tradizionali no. Esistono comunque delle lenti ad alta permeabilità all’ossigeno (ad esempio le “night and day”) progettate proprio per poter essere utilizzate con maggiore continuità. Vi sono poi delle tecniche applicative come l’ortocheratologia in cui si usa una lente a contatto RPG a uso notturno per modellare la forma della cornea.
Le lenti bifocali, come dice il nome stesso hanno 2 focali: una per vedere nitidamente da lontano, posta in alto ed una per vedere da vicino, posizionata in basso. Sfruttano il fatto che viene naturale per il sistema visivo abbassare gli occhi durante la lettura, incrociando la focale dedicata alla visione da vicino. Sono ormai sostituite dalle ben più diffuse lenti progressive (multifocali), che non vincolano a solo 2 distanze di messa a fuoco.
In linea di massima si. Esistono anche lenti che si usano dopo determinati interventi di chirurgia per proteggere la cornea appena operata! Talvolta può rendersi necessario l’uso di lenti costruite su misura per assecondare la nuova geometria della cornea che ha subito un intervento di chirurgia refrattiva, solitamente più oblata (piatta) rispetto ad una cornea media. È necessario il nulla-osta dell’oculista che garantisca che non vi siano patologie o situazioni che possano interagire negativamente con la lente.
I computer richiedono attenzione e tale attenzione riduce il numero di volte in cui battiamo le palpebre. Programmare delle pause in cui staccare gli occhi dal monitor é un primo passo, ma se il problema persistesse si può fare uso di lacrime artificiali. In caso di affaticamento visivo soluzione potrebbe essere l’uso di lenti selettive per la luce blu.
La prima cosa da fare è interrompere l’uso delle lenti. Le lenti a contatto sono testate come sicure per un periodo e con condizioni precise. Se usate oltre quel periodo o in situazioni anomale (ambienti polverosi o in acqua) il polimero si deteriora, il comfort peggiora e possono crearsi colonie batteriche; sono tutte situazioni che mettono a rischio la salute del sistema visivo e possono generare fastidiose congiuntiviti o ben più dolorose keratiti.
Occhiali e lenti hanno una garanzia di due anni su eventuali difetti di fabbricazione; la presenza di eventuali difetti solitamente si palesa entro pochi mesi e consigliamo pertanto di comunicarceli prontamente. Tutti i nostri occhiali godono comunque di una assicurazione che copre per un anno il 50% delle spese, anche in caso di rottura o smarrimento.
È importantissima nella prevenzione dell’insorgere di difetti visivi una corretta igiene visiva, sane abitudini alimentari, tempo trascorso all’aria aperta e salutare attività fisica. Sono invece pessime abitudini che portano ad un peggioramento leggere con una pessima illuminazione, mantenere display a distanza ravvicinata (cellulari) e in modo continuativo (computer). Anche la postura gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo corretto del sistema visivo. Possiamo cercare di controllare le cause ambientali sopra descritte ma non le predisposizioni soggettive (genetica, familiarità).
Richiede un po’ di costanza ma é molto semplice. Ad esempio molte lenti a contatto morbide a ricambio mensile richiedono solo di rinnovare i liquidi di manutenzione quotidianamente. Le lenti semirigide richiedono un passaggio in più per eseguire una detersione più approfondita con un sapone speciale. Segui meticolosamente le istruzioni che ti da il tuo contattologo: per qualunque dubbio non esitare a contattarlo.
É necessario recarsi in negozio per valutare lo stato della montatura e valutare eventuali rischi, centrature e poteri delle lenti. Successivamente verranno ordinate le lenti e una volta arrivate si può concordare un giorno in cui eseguire il trasferimento. Il lavoro di taglio e installazione della lente richiede precisione e tempo: se ci viene consegnato l’occhiale la mattina garantiamo la consegna per il pomeriggio; se ci viene consegnato di pomeriggio/sera, garantiamo la consegna nella mattina successiva.
In genere riusciamo a consegnare entro 24/48 ore dall’ordine. Circa una settimana per lenti progressive o con poteri particolari (ad esempio astigmatismi sopra 3 diottrie o se dovessimo integrare correzioni prismatiche).
I trattamenti antiriflesso lavorano su uno spessore di pochi micron sulla superficie della lente: generano una onda luminosa uguale e contraria a quella incidente annullandola. Questa operazione viene svolta su diversi strati, ognuno dedicato ad una diversa lunghezza d’onda; non potendo agire su tutte le lunghezze donda si puó notare un tenue riflesso residuo, spesso di colore verde/violetto.
Certo! Ci affidiamo alla Alcon, produttrice delle lenti colorate “fresh look”. Molti dei colori che producono sono disponibili anche con correzione diottrica. Puoi venire a trovarci per ordinarle nei colori e con le diottrie più adatte a te.